Alla scoperta delle maison emergenti che, attraverso il linguaggio raffinato e audace della profumeria artistica, riscrivono il racconto delle emozioni, della memoria e della cultura

Invitato come addetto stampa all’ultima edizione di Pitti Fragranze a Firenze, ho avuto il privilegio di immergermi nel cuore pulsante di una manifestazione che da anni si è affermata come uno degli appuntamenti imprescindibili per chiunque voglia cogliere le tendenze più autentiche e raffinate nel panorama internazionale della profumeria artistica. Non è una semplice fiera, ma un vero e proprio crocevia di culture, visioni e idee, dove brand indipendenti e creativi appassionati presentano i loro universi olfattivi più intimi e sperimentali. Qui, il profumo si trasforma in un atto narrativo complesso, un medium che trasmette atmosfere, racconti e sensazioni profonde, andando ben oltre la superficie della semplice fragranza da indossare. È un laboratorio dove si esplorano identità, memorie, storie e paesaggi interiori, e dove ogni essenza parla una lingua unica, personale e spesso audace. Tra la moltitudine di proposte, ho scelto di soffermarmi su alcuni marchi che, a mio avviso, incarnano con maggiore forza questa tensione verso una profumeria d’autore capace di lasciare un’impronta indelebile, restituendo profondità, emozione e contemporaneità.

Nel cuore di questa riflessione si colloca Brucia in Me di Rocco D’Orazio, fragrance expert molto attivo sui social, per Maison Incens, una composizione che sembra ardere da dentro, lenta, persistente, quasi ipnotica. Questo profumo, costruito su una base terrosa, legnosa e profondamente aromatica, si sviluppa attorno a un gioco equilibrato di muschio vegetale, note cuoiate e un accordo di fumo elegante e raffinato.

Le materie prime come il vetiver, il cuoio, l’incenso si fondono in un contrappunto che evoca la pelle, il respiro e la memoria di un fuoco che non si spegne mai. Brucia in Me non si limita a lasciare una scia olfattiva, ma offre una vera esperienza sensoriale che scava sotto la superficie, trasportando chi lo indossa in un paesaggio intimo fatto di braci ardenti e desideri sopiti. È un invito a esplorare la propria profondità emotiva, a lasciarsi attraversare da un fuoco interiore che consuma dolcemente e trasforma.

In un’ottica altrettanto intensa e densa di significato, il lavoro di La Serra di Alberto Anselmi rappresenta una sorta di teatro psichico olfattivo. Le sue fragranze nascono dall’osservazione della mente umana, dai suoi disturbi, dalle sue fragilità e dalla sua complessità. Ogni profumo diventa un atto empatico, un’esplorazione che va oltre l’esteriorità per raccontare un universo interiore di sofferenza, resistenza e speranza. La profumeria, qui, si fa linguaggio esistenziale, un modo per tradurre ciò che spesso sfugge alle parole. Le composizioni sono volutamente stratificate e a tratti scomode, riflesso di una realtà psicologica che non vuole essere edulcorata ma vissuta e compresa in tutta la sua crudezza e bellezza.

Con un approccio più meditativo e quasi rituale, State of Mind introduce nelle sue fragranze un dialogo intimo con il tempo e con le emozioni, invitando a un ascolto profondo e consapevole. I profumi si fondano su equilibri raffinati tra note aromatiche, verdi e leggermente speziate, accompagnate spesso da un rituale legato al tè, un vero e proprio ponte sensoriale verso uno stato di calma e contemplazione. In questo universo olfattivo, il profumo diventa momento di pausa, un’ancora di equilibrio nella frenesia contemporanea, un invito a tornare a sé con gentilezza e attenzione.

Première Peau gioca con la teatralità e l’opulenza della materia prima, mescolando toni gourmand e cuoiati in creazioni che sono allo stesso tempo sofisticate e visceralmente sensuali. Le sue fragranze sono costruite per lasciare un’impronta forte, quasi tattile, dove la pelle stessa sembra raccontare una storia di seduzione e potere. Questa audacia è bilanciata da una cura estrema per la composizione, che rende ogni profumo non solo un gioco di contrasti, ma un’armonia perfetta tra forza e eleganza. Il flacone in vetro cristallo è a dir poco strepitoso.

Dal nord Europa, la svedese Amoln propone una visione più eterea e delicata, dove le fragranze muschiate e vegetali si fanno evanescenti, quasi sospese. L’approccio è quello di una poesia olfattiva che parla di silenzi, di tempo dilatato e di spazi aperti, con note leggermente fumose che donano un senso di mistero e intimità. In un mondo che corre, Amoln invita a rallentare e a respirare con calma, restituendo al profumo la dimensione della riflessione e del respiro profondo.

Dalla città della luce arriva Sora Dora, un brand che ha saputo conquistare l’attenzione grazie alla sua combinazione audace di gourmandise e matericità cuoiata. Profumi come Mandorle e Orchidée Rouge sono un’esplosione di contrasti raffinati, dove note di mandorla, cacao, vaniglia e caramello si mescolano con sfumature di cuoio e spezie, creando armonie complesse e irresistibili. Il lavoro di Sora Dora è quello di un artigiano che sa coniugare dolcezza e forza, leggerezza e densità, in fragranze che diventano quasi un’esperienza multisensoriale, un abbraccio avvolgente e intrigante.

Dal cuore pulsante dell’Asia, Saranghaeyo si distingue per la sua poetica lirica e introspettiva. Ogni fragranza porta un numero, una storia, una memoria personale del fondatore, e si sviluppa in composizioni dove si intrecciano lavanda, gelsomino, ambra, zenzero, vetiver e pelle in una danza olfattiva intensa e sofisticata. Profumi come 90. D. Garh Palace o 71. Series A offrono una profondità inedita, un equilibrio tra tradizione e contemporaneità, tra luce e ombra, in cui la profumeria diventa espressione di spiritualità e memoria affettiva.

Vertus, anche se meno noto al grande pubblico, si afferma come una presenza solida e autorevole nel mondo del lusso olfattivo. La sua fragranza Vanilla Oud è un esempio emblematico della capacità di questo brand di fondere il mistero dell’oud con la dolcezza avvolgente della vaniglia, in un gioco di contrasti che si apre con intensità e si chiude con un dry-down caldo e seducente. Vertus sa parlare a chi cerca nei profumi un’eleganza contemporanea senza compromessi, capace di sorprendere e affascinare per le sue sfumature ricche e sofisticate.

Tra le scoperte più poetiche della fiera si annovera Fabbrica della Musa, un progetto che trasforma ogni fragranza in una narrazione d’arte e memoria. La Collezione Esclusiva di Hamid è un invito a viaggiare attraverso culture lontane, emozioni profonde e paesaggi interiori, elevando il profumo a linguaggio universale e a testimonianza di bellezza. I flaconi sono opere d’arte a sé stanti, caratterizzati da colori intensi e profondi, che richiamano le sfumature delle terre raccontate nelle essenze. Ogni Extrait de Parfum è una testimonianza di eleganza contemporanea e di rispetto per le radici culturali, un’esperienza olfattiva che apre la mente e tocca l’anima.

Similmente, il coreano Pesade incarna una filosofia rigorosa che unisce armonia sensoriale, profondità concettuale e raffinatezza estetica. Il brand si pone come una vera e propria opera d’arte in tutte le sue componenti, dal profumo al packaging, dalla ricerca delle materie prime all’esecuzione artigianale. Pesade riflette una sensibilità antica e moderna allo stesso tempo, che guarda al mondo asiatico con orgoglio per le sue tradizioni, ma si apre a una sensibilità europea condivisa, creando fragranze che sono universali per bellezza e significato.

Il progetto più rivoluzionario e concettualmente audace è senza dubbio Tombstone, una collezione che si confronta con il tema inevitabile della morte senza paura né retorica. Ogni profumo diventa una meditazione ironica e lucida sull’esistenza, uno strumento di riflessione e trasformazione. Le fragranze sono create da nasi indipendenti, senza vincoli di budget o brief, e ogni flacone, unico e lavorato a mano, assume la forma di una lapide. Questo simbolo, lontano dall’essere un semplice monumento alla fine, diventa un invito a riscrivere la propria storia e a trovare nuova luce nella consapevolezza del ciclo della vita. Tombstone sfida con coraggio i confini tradizionali della profumeria, trasformandola in un atto profondamente personale e universale.

Infine, il marchio Atelies des Ors nasce dall’incontro tra l’esperto in prodotti di lusso Jean Philippe Clermont, il naso di fama internazionale Marie Salamagne e Jean Christophe Rousseau, maestro doratore. Il risultato è una raccolta di fragranze ammalianti e sensuali, pensate per chi si lascia travolgere dalle passioni. Grazie a uno studio minuzioso e a un’attenta ricerca, Atelier des Ors si propone sul mercato con un prodotto d’eccellenza che vanta l’impiego di materie prime di altissima qualità. Il flacone, dalla finitura eccellente, è regale e maestoso: le scaglie d’oro al suo interno, si adagiano delicatamente sulla pelle a ogni vaporizzazione, donando una preziosa luminosità. Eleganza, opulenza, raffinatezza. Questi gli elementi caratterizzanti di Atelier des Ors.


Pitti Fragranze emerge così come un autentico scrigno di narrazioni e alchimie, dove il profumo non è mai un semplice accessorio, ma un rito, un’esperienza e una memoria da custodire. Tra queste creazioni, si percepisce una tensione condivisa: quella di fare della profumeria un’arte viva, capace di toccare il cuore e la mente, di sfidare le convenzioni e di raccontare le verità più intime e profonde.

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