
Per la Primavera Estate 2026, Casa Preti ci invita a cambiare prospettiva. A partire dal nome: “Ilos”, che è semplicemente “soli” al contrario. Un dettaglio apparentemente semplice, ma che racchiude l’intera essenza della collezione – trasformare la solitudine in un’azione collettiva, sovvertire l’individualismo con l’unione, usare la moda come atto politico e poetico.

Sotto la guida creativa del designer Mattia Piazza, Casa Preti si fonde con il pensiero radicale e femminista dell’artista collettiva Claire Fontaine. Il risultato? Una collezione che si fa manifesto vivente, un invito all’alleanza, alla costruzione di nuove comunità attraverso il corpo, i vestiti, l’arte.

IL QUARTO STATO, OGGI
La collezione Ilos è visivamente potente, concettualmente densa, ma mai distante. Prende ispirazione dal celebre dipinto Il Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo, riletto con occhi contemporanei. Le figure in marcia non sono più solo simboli di lotta sociale, ma portatrici di una nuova consapevolezza: essere se stessi è un lavoro, e come ogni lavoro, richiede supporto, reti, cura.

I capi combinano seta e tessuti tecnici, tagli sartoriali e volumi funzionali. L’estetica è quella del “clericale ribaltato”, cifra distintiva del brand: abiti come luoghi, non come status. Lontani dal concetto di lusso fine a sé stesso, gli outfit diventano investimenti etici, oggetti duraturi che custodiscono tempo, relazioni, artigianato.

UNA BORSA, UN GESTO POLITICO
In collaborazione con Claire Fontaine nasce anche una borsa tasca, ispirata al mondo del lavoro, che si fa estensione del corpo e simbolo dell’opera collettiva. Non un accessorio, ma un gesto.

La performance lanciata durante la presentazione della collezione è un omaggio al surrealismo e al dadaismo: il gioco del “Cadavre exquis” coinvolge i partecipanti nella scrittura corale di un nuovo manifesto. Ognuno contribuisce con una parola o una frase, senza conoscere il contesto completo. Un atto sovversivo contro l’individualismo, un’esplosione di creatività orizzontale.

DA PALERMO, CON CURA
Nato a Palermo nel 2017, Casa Preti continua a distinguersi per una visione sartoriale che coniuga etica e radicalità estetica. Il nome stesso evoca la figura di Mattia Preti, pittore seicentesco, da cui Piazza riprende la forza del chiaroscuro e il rigore delle forme. I suoi capi non sono semplici vestiti, ma spazi emotivi, abiti-luoghi in cui sentirsi accolti, dove il “buono” coincide con il “bello”.
Ogni pezzo della collezione Ilos è il frutto di una filiera locale, trasparente, che valorizza i tessuti italiani e il tempo lento della produzione. Le linee morbide, quasi fluide, raccontano un lusso fatto di libertà e consapevolezza. È un guardaroba pensato per chi vuole scegliere con amore, non per distinguersi, ma per unirsi.

UN MANIFESTO D’AMORE
In un’epoca in cui essere soli sembra la norma, Casa Preti e Claire Fontaine ci ricordano che l’unione è ancora possibile, anzi necessaria. Che si può giocare con le parole, con gli abiti, con i corpi — per riscrivere insieme un nuovo linguaggio della moda e dell’identità.

E allora sì, “soli” può diventare “Ilos”.
Ma solo insieme.




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