Nel panorama della moda italiana, Alberto Zambelli continua a distinguersi come un narratore di forme, un architetto del tessuto che fa dialogare minimalismo e decorazione con una naturalezza sorprendente. La sua nuova collezione Spring/Summer 2026, intitolata DECO-N-STRUCT, non è soltanto un percorso estetico, ma una riflessione profonda sulla forma intesa come linguaggio universale.

L’ispirazione nasce da L’angle droit di Le Corbusier: quell’angolo retto che diventa simbolo di equilibrio e integrazione tra opposti — verticale e orizzontale, luce e ombra, maschile e femminile, terra e acqua. Zambelli trasforma così un principio architettonico in un gesto poetico, aprendo la strada a una moda che unisce rigore geometrico e libertà organica.

L’universo creativo di Zambelli, fondato nel 2013 e già riconosciuto per la sua estetica minimale e decorativa, si è nutrito negli anni di esperienze internazionali, in particolare orientali, che hanno arricchito il suo linguaggio sartoriale. Non stupisce quindi che DECO-N-STRUCT emerga come una sintesi perfetta tra Oriente e Occidente, un ponte di volumi e materie in cui estetica e funzione diventano inscindibili. Le linee nette si aprono in macro-rouche che trasformano la rigidità in movimento plastico, le architetture dei capi si ammorbidiscono in curve che sembrano respirare, e l’abito diventa allo stesso tempo scultura e gesto vitale.

La collezione è un dialogo costante tra le arti: architettura, plasticità e couture si intrecciano in un discorso comune. Tuniche leggere e sottovesti si alternano a smanicati dai rever importanti e camicie smoking ripensate con macro bermuda, restituendo al guardaroba estivo un’inedita eleganza urbana. I pellami light, modellati a moulage, svelano la versatilità di un materiale nobile che qui si piega con dolcezza a una femminilità fluida e dinamica. E accanto a queste costruzioni sartoriali, emergono capi di maglieria in filati naturali, lavorati con la raffinatezza della tradizione ma spinti verso la sperimentazione contemporanea: cotoni garzati, carta “filato fuku” ottenuta dalla canapa di Manila, raffie traforate e viscose che scorrono come acqua.

La palette cromatica gioca con la forza primordiale della natura, evocando paesaggi e suggestioni cosmiche. Toni neutri e polverosi — dall’argilla all’avena, dal vapore alla terra d’ombra — vengono attraversati da accenti incandescenti: zucca, senape, arancioni vulcanici. Un ritmo visivo che evoca la danza cosmica tra cielo e terra, trasformando l’abito in un’esperienza sensoriale che va oltre il semplice indossare. Le sete iromuji, tinte con la terra secondo l’antica tradizione giapponese, danno forma a kimoni e kaftani eleganti e femminili, confermando quell’attitudine alla contaminazione culturale che è ormai cifra stilistica di Zambelli.

Ogni capo di DECO-N-STRUCT è parte di un progetto più ampio, in cui la manualità artigianale non è un mezzo tecnico ma un atto poetico, una celebrazione del gesto umano che restituisce vita e anima alla materia. È un invito a vivere la geometria non come astrazione matematica, ma come esperienza vitale, un equilibrio che connette microcosmo e macrocosmo, uomo e universo. Con questa collezione, Alberto Zambelli riafferma il valore dell’Heritage Made in Italy, realizzando interamente i capi nel suo quartier generale a km zero, e al tempo stesso apre nuove vie alla moda globale, dimostrando che l’eleganza contemporanea può essere allo stesso tempo rigorosa e libera, concreta e visionaria.

In un momento storico in cui la moda spesso si perde nell’effimero, Zambelli propone un pensiero forte e lucido: la bellezza come armonia delle forme, la couture come poesia plastica. DECO-N-STRUCT è un inno alla vita attraverso l’abito, un’opera che celebra l’incontro degli opposti per creare un equilibrio nuovo, attuale e universale.

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