Dal 23 al 29 settembre 2025, Milano torna ad essere la capitale mondiale della moda con la nuova edizione della Fashion Week dedicata alle collezioni donna Primavera/Estate 2026. È un appuntamento cruciale per il settore, ma anche profondamente simbolico: è la prima settimana della moda senza Giorgio Armani, scomparso poche settimane fa. La sua assenza è silenziosa ma onnipresente, come un’eco sottile che accompagna ogni sfilata, ogni passerella, ogni visione creativa. La città lo omaggia con discrezione e con la forza che solo le vere icone sanno ispirare.

Il calendario si apre martedì con la sfilata di Diesel, diventata ormai un appuntamento imperdibile per l’energia pop e l’approccio democratico ai grandi show. Nei giorni successivi si alterneranno alcuni dei nomi più rappresentativi del Made in Italy: Missoni, Etro, Alberta Ferretti, Fendi, Max Mara, Roberto Cavalli, Dolce&Gabbana, Elisabetta Franchi, Antonio Marras, Ermanno Scervino. Oltre cinquanta sfilate fisiche, presentazioni e numerosi appuntamenti digitali compongono una settimana in cui la moda si manifesta in tutte le sue forme: tra classicismo, provocazione e sperimentazione.

L’edizione PE 2026 è segnata anche da importanti debutti creativi. La passerella milanese diventa teatro di nuove narrazioni stilistiche: Simone Bellotti firma la sua prima collezione per Jil Sander, Louise Trotter prende le redini di Bottega Veneta, e si attende con interesse il nuovo corso di Gucci sotto la guida creativa di Demna, pronto a ridefinire i codici estetici della maison. In questo contesto di rinnovamento, Milano si conferma il baricentro di un sistema moda in trasformazione, capace di accogliere il cambiamento senza rinunciare alla propria identità.

Tuttavia, tra i debutti e le promesse del futuro, il pensiero non può che tornare a Giorgio Armani. La sua assenza segna profondamente questa edizione. La sfilata della maison, in programma nei giorni centrali della settimana, si carica di significato: sarà insieme un gesto di memoria e una dichiarazione di continuità. A fare da cornice, una mostra speciale alla Pinacoteca di Brera, dove moda e arte si incontrano per raccontare, senza parole, la visione limpida e senza tempo che Armani ha lasciato in eredità.

Questa Fashion Week è anche un viaggio nei luoghi simbolo della città. I distretti creativi di Brera, Tortona e Porta Venezia si animano di eventi paralleli, presentazioni su appuntamento, installazioni e pop-up. Milano si fa palcoscenico diffuso, in cui il dialogo tra design, arte, sostenibilità e cultura è sempre più fluido e necessario. I brand affermati convivono con le nuove voci, mentre il pubblico internazionale osserva, interpreta, racconta.

La Milano Fashion Week PE 2026 è dunque molto più di una semplice settimana di moda. È un omaggio a ciò che è stato e uno sguardo deciso su ciò che verrà. È la prima senza Re Giorgio, ma è anche la dimostrazione che la sua lezione — fatta di misura, coerenza e profondo rispetto per chi indossa la moda — continuerà a vivere in ogni cucitura, in ogni linea, in ogni gesto creativo che calcherà queste passerelle. E Milano, ancora una volta, si conferma il cuore pulsante di questo racconto.

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