Intervista esclusiva a Domenico Moramarco (@perfume_specialist)

Parteciperai a Pitti Fragranze (12–14 settembre 2025, Firenze). Come si inserisce questo evento nel tuo percorso?
Pitti Fragranze è per me un crocevia fondamentale: un luogo dove le tendenze emergenti si confrontano con le radici autentiche della cultura olfattiva. Ogni anno è un’ottima occasione per incontrare nasi, brand indipendenti e appassionati, ma anche per portare il mio messaggio fatto di sensibilità, etica e cultura. Arrivo lì carico di esperienze e desiderio di trasmettere qualcosa di più di una semplice fragranza: voglio condividere autenticità, libertà creativa e un’idea di profumo che sia vero.


Da dove nasce la tua passione per il profumo e come si è sviluppata nel tempo?
Il profumo mi ha sempre affascinato come forma d’arte invisibile, capace di evocare ricordi e frammenti di vita con una sola nota. Crescendo, ho costruito questo interesse grazie a una formazione umanistica: Mediazione Interculturale, Storia dell’Arte Contemporanea e un Master in Management dei Beni Culturali. Ho lavorato come guida museale a Venezia, collaborato con istituzioni e brand di fragranze artistiche, fino a diventare un divulgatore: creo contenuti originali, autentici e profondi, per connettere profumo, cultura e percezione sensoriale.


Hai 40.000 follower reali: cosa offri loro di diverso rispetto ai grandi numeri del panorama social?
La mia community è basata sulla sincerità. Non cerco l’hype, ma la relazione. Condivido oroscopi olfattivi, video sulla psicologia olfattiva, storie delle materie prime, ibrido profumeria con arte, moda, astrologia e aromaterapia. Ogni contenuto è frutto di studio, passione e originalità. Così lascio spazio alla riflessione, all’emozione, alla scoperta. È questo che mi distingue.


Spesso parli di “profumeria artistica”, ma denunci anche un suo uso superficiale. Cosa intendi?
Il termine “artistico” si usa troppo a sproposito. Non basta un packaging elegante o un prezzo elevato per definirsi artistici. Ciò che conta è l’autenticità, la visione, la profondità emotiva di una fragranza. A volte fragranze mainstream contengono più anima di alcuni prodotti di nicchia. L’essenza vera dell’arte profumiera non è nell’etichetta, ma nella sostanza, nel racconto e nell’emozione che trasmette.


Che ruolo hanno le materie prime nel profumo, secondo te?
Le materie prime sono il cuore pulsante di ogni fragranza. Senza qualità, anche la migliore composizione risulta vuota. In atelier e nei contenuti online, mostro come distinguere un oud autentico da varianti sintetiche o un muschio vegetale da uno chimico. Educare l’olfatto è un viaggio sensoriale e culturale: riconoscere e apprezzare la materia significa rendere il profumo davvero significativo.


Fai una campagna contro la contraffazione: perché questo impegno è così importante?
Acquistare un profumo contraffatto non è un risparmio, è un tradimento: verso chi lavora onestamente, verso la sicurezza di chi lo indossa, verso il valore culturale del profumo stesso. Dietro molte contraffazioni si celano sfruttamento, pericoli per la salute, banalità sensoriale. Racconto tutto questo perché voglio che il pubblico scelga con consapevolezza, riconoscendo il profumo come arte, storia e valore.


Hai segnalato brand originali: quali nomi ritieni emergano oggi nella profumeria artistica?
In occasioni come Esxence 2025 ho segnalato brand come Borntostandout, Nissaba, Fugazzi, Rito Profumi Artistici e Aghato Parfums. Ciascuno ha un’identità forte, una voce unica, una visione olfattiva limpida. Sono esempi di come si possa fare profumeria autentica, innovativa e significativa: non seguendo trend, ma creando esperienze sensoriali che parlano di cultura, emozione e qualità.


Come vedi il futuro della profumeria?
Credo che il futuro sarà culturale, esperienziale, personale. Non più massa, ma storia, materia, identificazione. I profumi verranno scelti non solo per come profumano, ma per chi li crea, da dove vengono, cosa raccontano. Vivremo la profumeria non solo come gesto estetico, ma come esperienza narrante e sensoriale. Il mio lavoro è accompagnare le persone in questo viaggio, con autenticità e attenzione.


Dove ti possiamo seguire e incontrare durante Pitti Fragranze?
Mi trovate su Instagram e TikTok come @perfume_specialist. A Pitti sarò presente per dialogare con brand, colleghi, appassionati e curiosi, condividendo narrazioni, odori, riflessioni e visioni sensoriali.


Un pensiero finale da condividere?
Il profumo non è solo un’essenza che si indossa. È un racconto che si vive. Annusatelo con la mente, ma soprattutto con il cuore. Perché dietro ogni fragranza autentica si cela un atto di identità, cultura e poesia sensoriale.

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