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Vienna chiama, l’Europa risponde. È ufficiale: l’Eurovision Song Contest 2026 si svolgerà nella splendida capitale dell’Austria. L’annuncio è arrivato poche ore fa dagli organizzatori del più grande evento musicale europeo, e la notizia ha già acceso l’entusiasmo dei fan. Per Vienna sarà la terza volta sul trono eurovisivo, dopo aver già ospitato le edizioni del 1967 e del 2015. Quest’ultima era arrivata grazie alla leggendaria vittoria di Conchita Wurst, che nel 2014 aveva scosso il mondo intero con “Rise Like a Phoenix”.

Ma stavolta il merito è tutto di JJ, vincitore dell’edizione 2025 con la sorprendente “Wasted Love”, una hit audace che ha fuso lirica e techno in un esperimento riuscitissimo. Un brano fuori dagli schemi, visionario e potente, che ha messo d’accordo pubblico e giuria, portando l’Austria sul gradino più alto del podio e regalando a Vienna l’onore di ospitare un evento seguito da oltre 200 milioni di spettatori in tutto il mondo.


Vienna, regina del pop europeo… di nuovo!

Con questa nuova edizione, Vienna raggiunge quota tre come città ospitante dell’Eurovision, affiancandosi a Copenaghen, Malmö e Stoccolma. Davanti a tutte ci sono solo giganti della storia eurovisiva come Dublino, Londra e Lussemburgo. La scelta di Vienna non è stata casuale: gli organizzatori valutano una lunga serie di criteri, dalle infrastrutture moderne agli aeroporti internazionali, passando per la capacità di accogliere migliaia di delegazioni e giornalisti da ogni angolo del pianeta.

Vienna, con la sua atmosfera da capitale imperiale e cuore pulsante della cultura mitteleuropea, non ha faticato a convincere. Dopo il trionfo di JJ, la corsa per ospitare l’edizione 2026 è stata quasi scontata.


Eurovision: molto più di un concorso

Per i non iniziati, l’Eurovision può sembrare un semplice talent show, ma per chi lo ama davvero è una vera e propria religione pop. Nato nel 1956 per unire l’Europa post-bellica attraverso la musica, è oggi un palcoscenico globale, capace di lanciare carriere, costruire ponti culturali e rompere tabù sociali.

Negli anni, l’Eurovision ci ha regalato performance memorabili e artisti diventati leggende: da ABBA con “Waterloo” nel 1974 a Loreen, regina del palco svedese, passando per momenti di costume e provocazione, come la già citata Conchita o la drag queen ucraina Verka Serduchka.


I Maneskin: i rocker che hanno incendiato l’Europa

E come dimenticare i nostri Maneskin, che con “Zitti e buoni” nel 2021 hanno riscritto le regole del gioco? Dopo aver vinto Sanremo, i quattro ragazzi romani si sono presentati all’Eurovision con il loro stile ribelle, la voce graffiante di Damiano David e una carica glam-rock che ha conquistato il continente. La loro vittoria ha riportato l’evento in Italia nel 2022, con la splendida edizione torinese presentata da Laura Pausini, Mika e Alessandro Cattelan.

Dietro le quinte, si racconta che i Maneskin, poco prima di salire sul palco della finale, abbiano fatto un ultimo rito scaramantico: un mini jam session improvvisata nel backstage. “Non volevamo pensare alla gara, solo divertirci e fare casino”, avrebbe detto Damiano in un’intervista post-vittoria. Missione compiuta: oltre al trofeo, da lì è iniziata una carriera internazionale folgorante, con tournée sold-out e performance negli show americani più prestigiosi.


Italia e Eurovision: una storia d’amore a puntate

L’Italia ha ospitato l’Eurovision tre volte: Napoli 1965, Roma 1991 e Torino 2022. Ogni edizione è stata lo specchio del suo tempo: la grazia di Gigliola Cinquetti, la sobrietà anni ’90 di Toto Cutugno, e infine l’energia punk-glam dei Maneskin, in un’Italia post-pandemica pronta a brillare.

E chissà quando toccherà di nuovo a noi… Magari tra pochi anni, perché la nostra scena musicale è in fermento, e Sanremo continua a sfornare talenti che potrebbero fare scintille anche all’estero.


Cosa ci aspetta a Vienna 2026?

Non resta che aspettare il prossimo maggio per vedere cosa ci riserverà l’edizione viennese. Quali sorprese? Quali look? Quali polemiche inevitabili? Quel che è certo è che l’Eurovision 2026 sarà un’edizione speciale, perché sarà anche l’anno del 70° anniversario del concorso. Una celebrazione che si preannuncia memorabile, tra omaggi storici, grandi ritorni e tanta, tantissima musica.

Prepariamo i popcorn, scaldiamo le ugole… e, come sempre, let the Eurovision Song Contest begin!

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