Milano è pronta a risplendere ancora una volta sotto i riflettori internazionali con la Fashion Week Women’s Collection, in programma dal 23 al 29 settembre 2025. L’edizione autunnale promette di essere tra le più emozionanti e trasformative degli ultimi anni, con un calendario denso di appuntamenti – 55 sfilate fisiche e 4 digitali – e una forte carica di novità. Il fil rouge? Il debutto di una nuova generazione di direttori creativi, pronti a ridefinire il linguaggio della moda italiana e internazionale.

Courtesy BOTTEGA VENETA

Uno dei momenti più attesi è il debutto di Louis Trotter alla guida creativa di BOTTEGA VENETA. Dopo anni in cui il brand ha dominato la scena con un’estetica minimalista e sofisticata, l’ingresso della designer britannica segna l’inizio di un nuovo capitolo: più sperimentale, forse più narrativo, sicuramente interessante. Non da meno è l’arrivo di Simone Bellotti da JIL SANDER, maison sinonimo di rigore e purezza formale. Bellotti, forte di un background eclettico, potrebbe dare un nuovo impulso a uno dei brand più iconici del design tedesco reinterpretato in chiave italiana.

Courtesy GUCCI

Ma la vera sorpresa della settimana è senza dubbio il debutto di Demna da GUCCI. L’ex direttore creativo di Balenciaga, noto per il suo approccio disruptive e concettuale, porta la sua visione radicale in una delle maison più amate al mondo. Un connubio che promette di stravolgere gli equilibri della moda di lusso, facendo parlare di sé ben oltre i confini del calendario ufficiale. Chiuderà idealmente questo ciclo di sfilate rivelatrici Giorgio Armani, domenica 28 settembre, celebrando i 50 anni del brand con un evento che si preannuncia carico di eleganza e storia.

Courtesy DHRUV KAPOOR

Tra le prime volte più curiose e degne di nota, segnaliamo la presenza di DHRUV KAPOOR nel calendario ufficiale delle sfilate femminili. Il designer indiano, già noto per la sua visione gender-fluid e per la fusione tra heritage e innovazione, approda a Milano con l’ambizione di lasciare un’impronta indelebile. KNWLS, brand londinese fondato da Charlotte Knowles e Alexandre Arsenault, debutta anch’esso nel calendario: un’estetica audace, body-conscious e sempre al limite tra sensualità e provocazione, perfetta per animare le passerelle milanesi.

Il digitale si conferma una dimensione imprescindibile della moda contemporanea. A testimoniarlo è la partecipazione di tre brand inediti nel calendario online: MEINCORP, fondato dall’italiano Lorenzo Sala, che unisce estetica cyberpunk e tailoring futurista; NADYA DYZAK, brand ucraino che approda a Milano dopo una lunga permanenza nella London Fashion Week; e ZENAM, già apprezzato nel calendario delle collezioni maschili, ora pronto a conquistare anche il womenswear.

Non mancheranno graditi ritorni che arricchiscono ulteriormente il programma: BOSS, CALCATERRA, FEDERICO CINA, STELLA JEAN e THE ATTICO – marchi molto diversi tra loro ma accomunati da un forte radicamento nel panorama italiano e una visione ben definita. Il mix tra novità e consolidamento è, come sempre, uno dei punti di forza della Milano Fashion Week.

Ad aprire ufficialmente la settimana della moda sarà l’inaugurazione del Fashion Hub, martedì 23 settembre, spazio ormai centrale per il networking creativo e per la scoperta di nuovi talenti. Sabato 27 settembre, il Teatro alla Scala ospiterà la quarta edizione dei CNMI Sustainable Fashion Awards, evento simbolo dell’impegno etico della moda italiana, realizzato in collaborazione con la UN Alliance for Sustainable Fashion e il Comune di Milano. Il giorno successivo, domenica 28, sarà la volta dell’undicesima edizione di Milano Moda Graduate, tributo ai giovani designer emergenti provenienti dalle migliori scuole di moda del Paese.

In sintesi, la Fashion Week di settembre 2025 si preannuncia come un’edizione spartiacque, in cui il presente della moda dialoga intensamente con il futuro. Una settimana ricca di prime volte, conferme, innovazioni e celebrazioni che consolida Milano non solo come capitale dello stile, ma anche come fucina di idee, rivoluzioni e nuovi linguaggi.

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