
Esiste un’Italia che non campeggia sui dépliant turistici, fatta di borghi intatti, montagne silenziose e coste selvagge. Luoghi dove il tempo sembra essersi fermato, perfetti per chi desidera vivere un’estate diversa, lontano dai circuiti affollati e a contatto con la natura, la storia e le tradizioni locali. In questo articolo ti portiamo in dieci destinazioni poco conosciute ma ricchissime di fascino, con una breve guida culturale e un consiglio gastronomico o di soggiorno per ognuna. È l’invito a viaggiare più lentamente, riscoprendo l’essenza dell’Italia più autentica.
#1, Civita di Bagnoregio (Lazio)

Soprannominata “la città che muore”, Civita di Bagnoregio è un piccolo borgo medievale situato su un colle di tufo che si erode lentamente sotto l’azione degli agenti atmosferici. Fondata dagli Etruschi oltre 2.500 anni fa, fu un tempo un centro fiorente, ma a causa dei continui terremoti e delle frane fu progressivamente abbandonata. Oggi è raggiungibile solo a piedi tramite un ponte pedonale sospeso. Passeggiando tra i suoi vicoli in pietra, si respira un’atmosfera sospesa nel tempo. Il borgo è anche un importante simbolo della fragilità del patrimonio storico italiano.
Dove mangiare: Antico Forno – Trattoria familiare dove gustare i pici al tartufo, zuppe locali e pane cotto a legna.

#2, Val di Rabbi (Trentino-Alto Adige)

La Val di Rabbi è una valle laterale della Val di Sole, incastonata nel Parco Nazionale dello Stelvio. Poco toccata dal turismo di massa, conserva paesaggi incontaminati e una forte identità rurale. Le prime tracce di insediamenti risalgono all’epoca romana, ma fu nel Medioevo che la valle si sviluppò grazie all’allevamento e alla silvicoltura. Oggi è un paradiso per escursionisti, con percorsi tra boschi di larici, ponti sospesi e cascate spettacolari. Le acque termali, conosciute fin dal Settecento, aggiungono un tocco di benessere.
Dove dormire: Maso Fior di Bosco – Agriturismo con camere in legno, spa alpina e colazioni a base di prodotti del maso.

#3, Castelmezzano (Basilicata)

Castelmezzano è uno dei borghi più affascinanti delle Dolomiti Lucane. Fondato dai Normanni nell’XI secolo come avamposto militare, il paese si distingue per le case incastonate nella roccia, quasi mimetizzate con le montagne circostanti. Il nome deriva dal latino “Castrum Medianum”, ovvero “castello di mezzo”. Qui il paesaggio è protagonista, con vette aguzze che ricordano una skyline naturale. Oggi è famoso anche per il “Volo dell’Angelo”, un’emozionante attrazione che collega Castelmezzano al vicino borgo di Pietrapertosa, sospesi a oltre 1000 metri d’altezza.
Dove mangiare: Trattoria Al Becco della Civetta – Cucina lucana con piatti come la crapiata, il baccalà alla potentina e salsicce artigianali.

#4, Montefiore Conca (Emilia-Romagna)

Situato sulle prime colline riminesi, Montefiore Conca fu un importante centro militare e residenza dei Malatesta nel XIV secolo. Il suo imponente castello domina ancora oggi l’intera vallata, offrendo viste spettacolari fino al mare Adriatico. Il borgo conserva un’atmosfera medievale autentica, con stradine strette, case in pietra e botteghe artigiane. Negli ultimi anni è diventato una piccola oasi di pace per chi desidera vivere l’entroterra romagnolo in modo intimo e rilassato, tra colline verdi e ottima cucina.
Dove dormire: Relais Villa Tamara – Elegante struttura panoramica con camere curate e prima colazione con prodotti del territorio.

#5, Sauris (Friuli Venezia Giulia)

Sauris è un villaggio alpino incastonato tra le montagne della Carnia, raggiungibile solo attraverso una lunga e suggestiva strada panoramica. Fondato nel XIII secolo da coloni germanici, ha mantenuto nei secoli la propria lingua e cultura, parlando ancora oggi il saurano, un dialetto tedesco arcaico. La sua architettura in legno e pietra ricorda i villaggi tirolesi, ma l’identità è profondamente friulana. Oltre al celebre prosciutto affumicato, la località è famosa per le sue birre artigianali e la tranquillità che offre anche in alta stagione.
Dove mangiare: Ristorante della Birreria Zahre – Ottimi piatti di montagna accompagnati da birra prodotta in loco, in un ambiente caloroso e genuino.

#6, Bosa (Sardegna)

Bosa è un gioiello incastonato tra le colline e il mare della costa occidentale sarda, attraversato dal fiume Temo, l’unico navigabile in Sardegna. Fondata dai Fenici e poi colonia romana, la città si sviluppò nel Medioevo sotto i Malaspina, che costruirono il castello ancora visibile oggi. Il borgo è celebre per le case colorate, il centro storico medievale e le sue tradizioni artigianali, come la filigrana in oro. A pochi chilometri, si trovano spiagge selvagge e poco frequentate, perfette per chi cerca quiete.
Dove mangiare: Sa Pischedda – Ristorante con specialità di pesce, affacciato sul fiume, con menù che valorizza i prodotti locali.

#7, Roccalbegna (Toscana)

Roccalbegna è un piccolo borgo maremmano arroccato su una rupe calcarea nel cuore dell’Amiata grossetano. Anticamente fortificato per la sua posizione strategica, conserva ancora oggi la Rocca Aldobrandesca, costruita nel XII secolo. Il centro storico è un labirinto di viuzze in pietra che raccontano secoli di storia. Roccalbegna è anche famosa per la sua tradizione gastronomica: qui nasce il celebre “pecorino di Roccalbegna”, presidio Slow Food. Il fiume Albegna, limpido e balneabile, scorre poco distante dal borgo.
Dove mangiare: Osteria La Grotta – Cucina tipica toscana con prodotti a km 0, specializzata in piatti di cacciagione e formaggi locali.

#8, Vallarsa (Trentino)

Situata alle pendici delle Piccole Dolomiti, Vallarsa è una valle selvaggia e silenziosa, spesso dimenticata anche dagli stessi trentini. Fu teatro di importanti battaglie durante la Prima Guerra Mondiale, e ancora oggi si possono visitare trincee e fortificazioni a cielo aperto. L’ambiente naturale è intatto, perfetto per escursionisti e appassionati di storia. Il borgo di Raossi e il rifugio Lancia rappresentano due ottimi punti di partenza per esplorare i sentieri della zona, tra boschi, pareti rocciose e pascoli d’alta quota.
Dove dormire: Rifugio Lancia – Struttura spartana ma accogliente, ideale per chi ama la montagna autentica e panorami mozzafiato.

#9, Badolato (Calabria)

Arroccato su una collina a pochi chilometri dallo Ionio, Badolato è un borgo medievale che negli anni ’60 subì un progressivo spopolamento, fino a diventare quasi un paese fantasma. Negli anni 2000 fu oggetto di un progetto di rinascita sociale e culturale che l’ha riportato in vita, attirando artisti, viaggiatori e nuove famiglie. Le sue stradine lastricate, le case in pietra e le chiese barocche raccontano una Calabria lenta e autentica. Da qui si gode una splendida vista sul mare, facilmente raggiungibile in auto.
Dove mangiare: Agriturismo Zangarsa – Cucina casereccia con specialità calabresi servite in terrazza panoramica tra gli ulivi.
#10, Rocchetta a Volturno (Molise)

Situato tra le sorgenti del fiume Volturno e il massiccio della Mainarde, Rocchetta a Volturno è un borgo immerso nel verde, a poca distanza da mete naturalistiche come il Parco Nazionale d’Abruzzo. Il paese custodisce i resti della celebre Abbazia di San Vincenzo al Volturno, fondata nell’VIII secolo dai monaci benedettini e considerata uno dei centri spirituali più importanti d’Europa nel Medioevo. Rocchetta è un luogo perfetto per chi cerca pace, storia e camminate in natura.
Dove dormire: Casino Tonti Iarussi – Bed & breakfast semplice e accogliente, con camere rustiche e colazioni preparate in casa.


Il turismo lento e consapevole non è solo una moda: è una necessità per chi desidera viaggiare con rispetto, profondità e autenticità. Queste dieci mete italiane, ancora fuori dai grandi flussi turistici, rappresentano una scelta intelligente per chi cerca bellezza, cultura e tranquillità. Che si tratti di un borgo sperduto in collina o di una valle montana dimenticata, ogni luogo racconta una storia che vale la pena ascoltare.




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